1) I 5 INSIGNITI DEL PREMIO VIVAIO ETERNOT – 2) GIORNO DEL MELOGRANO: IL 2 MAGGIO PERFORMANCE IN PIAZZA MAZZINI CON MILLE STUDENTI – 3) ALLEANZA TRA SINDACI D’ITALIA CONTRO L’AMIANTO – 4) QUI SI PUO’ ASCOLTARE E LEGGERE IL MONOLOGO «BASTA PARLARE DI AMIANTO»
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La Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto, celebrata solennemente venerdì 28 aprile nella sala consiliare di Casale Monferrato, è stata intitolata, per iniziativa dell’Afeva, «Basta parlare di amianto».
Come ha spiegato la presidente dell’Associazione, Giuliana Busto, le parole sono state mutuate dal titolo del monologo-canzone proposto da Silvana Mossano e Sergio Salvi (che qui si può ascoltare. Al fondo del reportage, è pubblicato il testo).
VINCITORI DEL PREMIO VIVAIO ETERNOT
Durante la cerimonia, condotta da Daria Carmi, come è tradizione da qualche anno, sono stati insigniti i 5 vincitori del Premio Vivaio Eternot 2023.
Il premio consiste in una pianta del monumento vivente Vivaio Eternot, concepito e ideato dall’artista Gea Casolaro.
Ecco chi sono i 5 vincitori 2023, con le motivazioni dei riconoscimenti.
Centro Regionale Amianto – Arpa Piemonte
Nel 1993 la Regione Piemonte istituisce il Centro Regionale Amianto, chiamato poi Polo Amianto e successivamente indicato come Centro Regionale Amianto Ambientale di Arpa Piemonte. Il Centro è stato fin da subito un importante ed autorevole punto di riferimento per tutte le tematiche asbesto correlate, grazie alla professionalità dei suoi operatori e alla strumentazione analitica in dotazione. Fin dalla sua istituzione nel 1993 si interessa dei due SIN piemontesi di Balangero e Casale Monferrato. Il Centro ha contribuito attivamente, e contribuisce tutt’ora, alla realizzazione di tutte le diverse fasi finalizzate al risanamento ambientale da amianto del territorio casalese, quali mappatura, progetti di caratterizzazione, progetto di bonifica, controlli ambientali anche attraverso l’esecuzione di monitoraggi ambientali con relativa attività analitica. Dall’anno 2000 alla sede di Grugliasco si è aggiunta la sede di Casale Monferrato, dedicata prevalentemente alle attività connesse con il risanamento ambientale del territorio casalese. Al Centro sono affidate, tra l’altro, le attività da campionamento ed analisi nonché le attività connesse alle diverse problematiche ambientali legate alla presenza di amianto di origine antropica e naturale per le quali presta supporto tecnico e strumentale sia alle strutture Arpa, sia ad altri Enti, comuni o autorità giudiziarie. (nella foto, a sinistra la direttrice del Centro Cinzia Cazzola).
Nicola Pondrano
Ha seguito come sindacalista le tematiche dell’amianto promuovendo lotte in fabbrica per una maggiore tutela della salute dei lavoratori. Ha contribuito ad esportare le tematiche dell’amianto e delle malattie correlate a livello locale, nazionale e mondiale partecipando personalmente e attivamente a convegni e manifestazioni sul tema dei danni provocati alla salute pubblica e all’ambiente dalle fibre di amianto. E’ sempre stato in prima fila nel sostenere la necessità di bonifiche e di procedere, con l’incremento dei fondi, nella ricerca per la cura delle malattie correlate all’amianto. Ha seguito, attivamente, tutte le fasi processuali collettive e singole per individuare specifiche responsabilità e ottenere giustizia. Ha sempre seguito con impegno e competenza le tematiche dei lavoratori e cittadini dello stabilimento Eternit di Cavagnolo. Come direttore INCA ha promosso la tutela assicurativa e legale dei lavoratori. Dal 2011 come presidente del fondo Vittime Dell’Amianto INAIL si è adoperato per l’incremento del fondo. (nella foto al centro Nicola Pondrano)
Raffaele Guariniello
E’ stato il procuratore della Repubblica simbolo della lotta all’Eternit, fin dal processo di Torino, dando vita a quello che è stato primo caso al mondo in cui i vertici aziendali vengono processati e condannati, nelle prime due sentenze e soprattutto socialmente. Ha presieduto la “Commissione per la riforma della legge sull’amianto” istituita con decreto dall’ex ministro Costa a marzo del 2019. A titolo gratuito il gruppo di esperti da lui diretto ha elaborato un testo già articolato per sostituire la legge del 1992 migliorandola agendo sugli aspetti penali della norma, allungando i tempi di reato fino al protrarsi dei danni causati. Conseguentemente ha scritto una direttiva all’Unione Europea per sensibilizzarla sugli stessi temi. Guariniello, è uomo delle istituzioni che interpreta il ruolo con coraggio e con una visione del “diritto vivo”, quindi capace di evolvere, di essere reattivo al mondo e aggiornarsi per rispondere alle nuove sfide sociali. Raffaele Guariniello ha il merito di aver dato gambe e voce alla lotta all’amianto soprattutto di Casale Monferrato ma non solo. Nonostante la sentenza della Cassazione di prescrizione la sua azione ha contribuito moltissimo alla cultura del contrasto all’amianto facendo vivere a Casale il ruolo di capofila e di città della lotta e non solo delle vittime, attribuendole un valore simbolico propositivo e non passivo. Il suo lavoro giuridico esprime il senso di attribuire le proprie responsabilità ai dirigenti consapevoli che si sono susseguiti nel tempo, perché le condotte di tutti loro hanno contribuito a determinare la grave situazione casalese. Al contempo, in maniera indiretta ha contribuito a promuovere la cultura della bonifica e a dare motivazioni ai donatori che sostengono la ricerca. Inoltre ha portato la politica a doversi confrontare con il tema, con la conseguente modifica della legge successivamente alla sentenza di cassazione, che ha portato ad allungare notevolmente il tempo di permanenza dei reati eco-ambientali, a aumentare la cassa Inail per i lavoratori e non in ultimo a determinare la presa di posizione dello stato che è oggi parte civile del processo in corso contro la proprietà Eternit. Ci sono strade che sono state aperte con coraggio e visione, e il loro valore non è dato solo dal risultato materiale, ma ben più forte è restituito dalla trasformazione vissuta da chi quella strada la percorre. Ugualmente la gratitudine verso quest’uomo non si riduce alla luce della sentenza di cassazione ma va vista nella rivoluzione generale, nella dirompenza del gesto., nell’aver saputo dare voce istituzionale alla rabbia sociale di Casale Monferrato, dei famigliari e delle vittime stesse dell’Amianto.
Carlo e Emanuele Degiacomi di Ecofficina
Carlo e Manuele Degiacomi, padre e figlio, lavorano nel campo della divulgazione, con particolare attenzione a ciò che concerne l’ambiente, la prevenzione e la tutela della salute. Hanno fondato e diretto per dieci anni il museo «A come Ambiente» di Torino, realizzando iniziative su diverse tematiche, dagli sprechi alimentari al cambiamento climatico. Sono stati chiamati dalla Rete Scuole insieme di Casale Monferrato (partners Afeva e Comune di Casale) a realizzare il progetto dell’aula multimediale «Amianto/Asbesto» che si è concretizzata nel liceo Balbo di Casale Monferrato. L’attività dell’aula è riuscita a sensibilizzare e coinvolgere gli studenti in un territorio pesantemente segnato dall’inquinamento da amianto e dalla lotta alle sue conseguenze. Il progetto permanente dell’Aula Amianto è considerato tra le iniziative più meritevoli di educazione ambientale sul territorio nazionale, per i suoi contenuti e per le sue caratteristiche di alta interazione e multimedialità realizzata grazie alla collaborazione con Ecofficina di Carlo e Manuele Degiacomi (e di Manuela, moglie di Manuele). L’Aula multimediale ha visto una crescita di partecipazione con alcune centinaia di studenti e docenti formati e migliaia di visitatori da diverse parti del mondo. Essa offre un’esperienza dalla forte presa emotiva ed è stata apprezzata per la ricchezza dei contenuti e la qualità di immagini, filmati, testimonianze, reperti riguardanti salute, cura e ricerca, giustizia, bonifiche. (nella foto, al centro Manuele e Carlo degiacomi con Vittorio Giordano di Legambiente)
Fuck Cancer Choir
Coro della provincia di Alessandria composto da malati oncologici, loro familiari e operatori sanitari. Costituitosi nel 2019 (su iniziativa dell’oncologa Federica Grosso e della biologa Stefania Crivellari, che dirige la formazione corale) è la dimostrazione che la musicoterapia, integrata quale parte integrante nei trattamenti palliativi, può aiutare i pazienti oncologici e i loro cargivers a gestire meglio il dolore e l’ansia, promuovendone il rilassamento, facilitando le capacità espressive, il corretto incanalamento delle emozioni e offrendo il corretto supporto durante l’esperienza del lutto. Dopo una prima esperienza legata al canto, il Coro ha portato in scena nello scorso settembre il musical «Esseri Umani». In questa attività i coristi si sono messi in gioco anche con la recitazione e il ballo. Attività queste volte a migliorare ulteriormente il loro stato psicofisico. Il musical trae ispirazione dalla storia del Coro sviluppando così una trama densa di significati ed emozioni, trasmettendo importanti spunti di riflessione su temi di rilievo tra cui la prevenzione oncologica e le malattie asbesto correlate.
SINDACI UNITI CONTRO L’AMIANTO
Alla Giornata il sindaco Federico Riboldi, oltre a ribadire l’impegno istituzionale della municipalità casalese nel continuare a partecipare in prima linea alla ormai quasi quarantennale battaglia contro l’amianto e a proseguire il serrato programma di bonifiche, ha anche annunciato una novità. Ha firmato, nei giorni scorsi a Pistoia, una specifica «Carta di intenti»: si tratta di un accordo di mutua collaborazione con altri sindaci italiani, proprio per debellare questa piaga che non è soltanto casalese, ma nazionale, anzi, come rimarcò più volte l’ex ministro della Sanità Renato Balduzzi, è mondiale. Il documento è stato sottoscritto, a Pistoia, oltre che dal sindaco Riboldi, anche dai colleghi Antonio Riviezzi di Broni, Anna Maria Cisint di Monfalcone, Pierluigi Peracchini di La Spezia, Antonio Bonanno di Biancavilla e Alessandro Tomasi di Pistoia. Altri sindaci firmeranno nelle prossime settimane.
Buona cosa, ora, sarebbe se una nutrita rappresentanza di questa rete di sindaci fosse a Novara guidata dal casalese Riboldi, tutti con la fascia tricolore, quando, il 7 giugno prossimo, la Corte d’Assise leggerà il verdetto del processo Eternit Bis. La presenza dei sindaci darebbe forza e autorevolezza a questo momento storico.
Saluti istituzionali sono anche stati espressi dal prefetto Alessandra Vinciguerra, dall’assessora all’Ambiente Cecilia Strozzi e dalla presidente dell’Afeva (Associazione famigliari e vittime amianto) Giuliana Busto.
L’avvocata Esther Gatti, tra i legali di parte civile al processo Eternit (e che rappresenta diversi Comuni del Monferrato, a partire da Casale) ha riassunto con sapiente sinteticità e chiarezza la complessa e lunga vicenda giudiziaria.
I PROGETTI DEGLI STUDENTI
Le insegnanti Assunta Prato e Angela Canepa, per la Rete ScuoleInsieme, hanno presentato gli studenti degli istituti Sobrero, Balbo, Leardi, Trevigi, Negri e Bistolfi, autori di lavori collettivi ispirati dall’esperienza di questa comunità profondamente segnata da anni di condotte in spregio al territorio e alle sue genti. I progetti dei ragazzi sono improntati a un profondo cambio di rotta culturale e comportamentale nei confronti dell’ambiente.
Tutte le foto qui pubblicate sono state realizzate da Manuela, Manuele e Carlo Degiacomi
VITA A IMPATTO ZERO
La Giornata in memoria delle vittime di amianto a Casale è proseguita con diversi eventi di approfondimento e studio promossi da «Comitato Casale, Europa», riassunti nel titolo «Vita a Impatto Zero». Si sono svolti sabato 29 aprile al Balbo e a Palazzo Langosco. In particolare, in Biblioteca civica si è parlato degli «Impatti del cambiamento climatico a livello locale» con una riflessione conclusiva intorno all’interrogativo «Come affrontare le sfide del futuro?».
2 MAGGIO: E’ IL GIORNO DEL MELOGRANO
Non è finita qui. La Giornata in memoria delle vittime dell’amianto ha un epilogo corale martedì 2 maggio con l’evento performance per l’ambiente «Il Giorno del melograno» che si svolge tra le 9 e le 13 in piazza Mazzini (avrebbe dovuto tenersi il 21 aprile, ma, a causa della pioggia, era stato rinviato). La piazza sarà invasa da un migliaio di allievi, dalle materne alle superiori.
La performance artistica collettiva, concepita da Ecofficina con Rete ScuoleInsieme, Afeva e Comune di Casale, ha per simbolo grafico, ideato da Elio Carmi, due malagrane. E’ l’elemento ispiratore per riempire di disegni uno striscione di carta ecologica lungo venti metri e largo tre. In programma anche un flashmob, incontri (sarà presente l’art director e graphic designer Elio Carmi) e il monologo «Basta parlare di amianto» di e con Silvana Mossano e Sergio Salvi.
Qui sotto è riportato il testo del monologo «Basta parlare di amianto», intercalato dalle strofe del brano di Giorgio Gaber «Verso il terzo millennio» (2001).
«BASTA PARLARE DI AMIANTO»
Questo monologo è dedicato a Marco. E a Paolo, e a Pica, a Daniele, a Luisa, a Mario, a Maria Rosa, a Laura, ad Anna, a Renzo, a Ornella, a Piero, a Franca, a Guglielmo, a Enrico… Sì, insomma, a tutti loro che ci sono stati. E a tutti loro che si sono adesso. E a tutti quelli che, lo temo, ancora verranno. Finché non sarà finita.
E tu mi vieni a dire che l’uomo muore/ lontano dalla vita lontano dal dolore/ e in questa quasi indifferenza non è più capace/ di ritrovare il suo pianeta fatto di aria e luce. / E tu mi vieni a dire che il mio presente/ è come un breve amore del tutto inconsistente/ che preso dai miei sogni io non mi sto accorgendo/ che siamo al capolinea al temine del mondo.
Basta parlare d’amianto. Basta. Basta. Tutti questi malati. Tutti questi morti. Che cosa ho ancora da scrivere he non ho già scritto? Che cosa ho ancora da dire che non ho già detto? Niente. E allora basta parlare di amianto. Non ne possiamo più. Il dolore soffoca più della polvere.
Che, poi, … l’amianto… la fabbrica… Era un vantaggio eh, lavorare nella fabbrica. Dovevi pure farti raccomandare per avere il posto sicuro. Altro che la campagna… che la terra è bassa… e se viene una grandinata ti mangia tutta la stagione! O le cave, che sai quando scendi giù, ma non sai se torni a vedere la luce del sole.
E la villetta? Te la saresti potuta permettere la villetta di proprietà, con il giardino davanti e le rose rampicanti, e l’orto dietro, con i pomodori e la cicoria, e magari un piccolo pollaio?
Te le saresti potute permettere le ferie d’estate, due settimane al mare, che era di lusso, eh… Anche se, qui, sulla riva del fiume, dietro lo stabilimento, gli scarichi di acque reflue avevano fatto un miracolo: scarica una volta, scarica due, scarica mille si era formata una spiaggetta liscia a bianca… proprio una riviera…
E i figli? Senza la fabbrica, avresti potuto mandarli al liceo e all’università? Ragioniere o geometra, o dottore. A loro non sarebbe toccata una vita grama…mica ‘ste mani ruvide e dure…
E tu mi vieni a dire che tutto è osceno, /che non c’è più nessuno che sceglie il suo destino/. Non ci rendiamo conto che siamo tutti in preda/ di un grande smarrimento di una follia suicida. /E sento che hai ragione se mi vieni a dire che l’uomo sta correndo/ e coi progressi della scienza ha già stravolto il mondo, /però non sa capire che cosa c’è di vero/ nell’arco di una vita tra la culla e il cimitero.
Sì, però, quei morti… manco se la sono goduta la pensione, quei due risparmi messi da parte, manco se li sono goduti i nipotini…
E quelli che nella fabbrica non ci sono mai stati? Che non hanno mai neppure portato a casa quel litro di latte per controbilanciare la polvere… Manco quel litro di latte. Che cosa c’entravano… che cosa c’entrano loro con il mal d’amianto? Ma si sono ammalati anche loro.
Sì, però… basta parlare d’amianto. Basta. Non lo capisci quanto sono stanca? Sfinita?
Hanno ragione quelli che lo dicono: «Basta parlare d’amianto», perché altrimenti… le case rimangono invendute, vuote; i turisti girano alla larga; e gli imprenditori… ma chi viene a impiantare una nuova azienda nella città dell’amianto?
Un momento, un momento. Un filo di fiato ce l’ho ancora per ripeterlo: Casale non è la città dell’amianto! Eh no, questo lasciatemelo dire: no, Casale è la città più bonificata al mondo, Casale è la città della riscossa contro l’amianto. Le falde delle lacrime si sono prosciugate, i singhiozzi sono stati inghiottiti, ma la schiena è rimasta dritta.
Questa città è martoriata ma non piegata, è addolorata, ma non rimbambita. E’ consapevole di aver subito un torto. E qualcuno lo ha commesso. Sia come sia. Sia stato chi sia stato, ma è andata così. E abbiamo il dovere, accidenti, abbiamo il dovere di non dimenticarcelo.
E tu mi vieni a dire c’è solo odio, /ci sarà sempre qualche guerra qualche altro genocidio/ e anche in certi gesti che sembran solidali/ non c’è più un individuo siamo ormai tutti uguali. /E sento che hai ragione se mi vieni a dire che anche i più normali/ in mezzo ad una folla diventano bestiali/ e questa specie di calma del nostro mondo civile/ è solo un’apparenza solo un velo sottile.
Sì, però… è passato tanto tempo! La fabbrica è chiusa da quasi quarant’anni. Basta parlare d’amianto. La voce raspa in gola. Basta. Basta. Basta.
Sì, però… un torto è un’ingiustizia. C’è chi la compie e chi la subisce. Chi la subisce si ammala, muore. Anche adesso. 392, mille, duemila, tremila. Uno alla volta, in silenzio. E alla fine rimane l’elenco.
Sì, però… 392, mille, duemila, tremila non sono numeri. Sono nomi, sono vite, amori, intelligenze, speranze. Paure. Fiori che sfioriscono anzitempo, incolpevoli.
Troppa sofferenza. Basta parlare di amianto. Che, tanto, la fabbrica non solo è chiusa, non c’è neppure più.
Sì, però… quelli l’avevano abbandonata e la polvere continuava a uscire, a uscire. Poi, questa gente con la schiena dritta… un sindaco via l’altro, tutti d’accordo… questa gente con la schiena dritta la fabbrica l’ha bonificata, poi sbriciolata … puff… e l’ha sigillata in una tomba sottoterra. Non c’è più.
Adesso c’è un parco. Il parco della speranza. La speranza che lo stillicidio si interrompa, la speranza di una pacificazione indispensabile, la speranza che dal male, da «quel» male, si guarisca tutti perché abbiamo il diritto di guarire. Presto.
La speranza che i ragazzi si incazzino e si ribellino… tanto, sempre, senza cedimenti… si incazzino e si ribellino a chi fa del male a quest’aria, a questo cielo, a questa terra, a quest’acqua.
Noi abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto; ora vi trasmettiamo il coraggio, l’indignazione, la dignità. Voi metteteci l’intelligenza, la convinzione, la passione per generare un giorno nuovo. Che verrà, verrà…
E, allora, nel parco della vita e della speranza ascolteremo i bambini gridare e giocare su altalene e scivoli, leggeremo sulle panchine, all’ombra di cedri e salici, pioppi e tigli, pruni e peri fioriti, inspirando l’aspro odore che sale dal fiume. E se verranno lacrime le asciugheremo coni fiori bianchi della Davidia involucrata.
Non si parlerà più di amianto quel giorno. Basta. E sarà un giorno bellissimo.
Bravissima Silvana! Complimenti a te e al Sergio, bellissimo monologo e molto ben “musicato”.
Ottimo 28 Aprile! Ottima la giornata seguente! Ottimi ricostituenti per la continuità della “Resilienza “!
Ora: Buon 1′ Maggio e, naturalmente, a martedì in Piazza Mazzini!
Silvana, sei grande! Quanto impegno, quanta passione! Davvero encomiabile. Certo tutti quei morti non si possono dimenticare. Belle tutte le iniziative, soprattutto importante investire sui giovani affinché conoscano la realtà di allora e quella di adesso.
Bravissimi. Un testo molto aderente alla storia e aperto al futuro. Bisognerebbe leggerlo il 7 giugno, comunque vada. E nelle scuole facendone un manifesto per questa e per tutte le altre porcherie che ogni generazione ha fatto a danno del futuro di tutte le altre.
Complimenti a tutti e soprattutto a te Silvana per questa cronistoria puntuale e precisa. Paolo
Complimenti, non rituali, a questo vostro straordinario e intenso monologo.