CASALE MONFERRATO
Non ci arrendiamo. Non possiamo fermarci. Non ancora. Purtroppo.
Magari fosse solo retorica l’anelito di giustizia e, ancora più, la speranza di una cura per debellare il mesotelioma! Magari fosse finita questa tragedia, per avere il diritto, e il sollievo, di non parlarne più!
Ogni anno, per ricordare – se mai ce ne fosse bisogno! – che di mesotelioma si continua a morire (non soltanto a Casale Monferrato, ma in tutto il pianeta) – si rinnova, il 28 aprile, la Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto. E, dell’amianto, il mesotelioma è il cinico braccio armato.
PREMIO VIVAIO ETERNOT
A Casale, da alcuni anni, la Giornata è occasione per assegnare il Premio Vivaio Eternot, nato da un’idea di Daria Carmi, promotrice e curatrice del Progetto Arte Pubblica per il Parco Eternot. Questo ne fu il principio ispiratore: «L’arte è agente di cambiamento collettivo».
Il Premio fu istituito nel 2016, quando il Parco Eternot venne inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In quella occasione il Capo dello Stato aveva detto: «È significativo che sopra la vecchia fabbrica che aveva prodotto quel che è avvenuto, tante malattie e tanti morti, si sia costruito questo parco, recuperando il luogo in maniera esemplare, con una magnifica scuola, con l’impegno riversato interamente sul futuro».
Nel 2016, dunque, il Comune di Casale promosse un concorso pubblico per la realizzazione di un’opera d’arte che si identificasse con il Parco e il simbolo che rappresenta. Lo aveva sollecitato più volte, accoratamente, la storica presidente di Afeva (Associazione famigliari e vittime amianto), Romana Blasotti Pavesi (che domenica 3 marzo festeggia i 95 anni): «Ma vogliamo farlo questo parco per sotterrare le rovine dello stabilimento Eternit?».
IL MONUMENTO VIVENTE
Tra le opere proposte dagli artisti invitati al concorso di Arte Pubblica fu scelta quella di Gea Casolaro, autrice del Monumento vivente Vivaio Eternot.
Così lo presentò: «Il progetto prevede di far nascere piantine di Davidia involucrata comunemente nota come Albero dei Fazzoletti che germoglino, crescano, fioriscano nel luogo dove sono state prodotte migliaia di fibre mortali». E ancora: «Si tratta di una rappresentazione materializzata della lotta che la città di Casale Monferrato ha realizzato e continuerà a portare avanti negli anni, fino a quando, nel mondo, non ci saranno più morti d’amianto. Il progetto vuole così creare un simbolo vivo della lotta all’amianto, lotta che va mantenuta, curata, trasmessa, così come ci si prende cura del vivaio, che produce e continua a generare attenzione su un argomento fondamentale per Casale e per tutta l’Italia. Le tragedie causate dall’amianto sono purtroppo ancora molte e molte saranno a causa della grande produzione che ancora nel mondo se ne fa: mantenere viva l’attenzione trasmettendo alle generazioni future la memoria e la coscienza di come la lotta e la giustizia siano qualcosa di vivo di cui bisogna prendersi cura è il più prezioso dei monumenti alla memoria delle vittime di Casale Monferrato e non solo».
IN PREMIO LA PIANTA DEI FAZZOLETTI
Ogni anno il Premio Vivaio Eternot, organizzato dal Comune di Casale Monferrato, viene assegnato a coloro che si sono distinti per l’impegno profuso nella cura, la ricerca, la diffusione dell’informazione, in importanti e significative azioni di bonifica, nelle battaglie sociali e legali legate ai danni causati dall’amianto.
A ogni vincitore – persona, associazione, o ente – viene consegnata una pianta di Davidia Involucrata prodotta all’interno del Vivaio Eternot, affinché «i “fazzoletti” – casalesi – possano sviluppare profonde radici di giustizia in tutta Italia».
Il Vivaio Eternot è quindi un monumento che ha luogo e origine nel parco (e un gruppo di volontari se ne prende cura con lodevole costanza), ma che cresce poi in tutta Italia: le piante di Davidia infatti vengono affidate ai vincitori del Premio Eternot che le piantano nei loro territori di riferimento creando, di fatto, un monumento diffuso alla lotta all’amianto e partecipano attivamente alla deamiantizzazione dell’Italia.
RACCOLTA DELLE CANDIDATURE
Ora è il momento di raccogliere le candidature per assegnare il riconoscimento 2024. Chiunque può inviare segnalazioni fino 19 marzo all’indirizzo email premioeternot @comune.casalemonferrato.al.it. Bisogna indicare il nome e cognome del candidato (se persona fisica) o la ragione sociale (se ente o associazione), un contatto telefonico e allegare una lettera motivazionale di massimo 3000 battute.
Tra le varie candidature saranno scelti i vincitori.
Il Premio Vivaio Eternot 2024 verrà consegnato domenica 28 aprile.
I VINCITORI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI
I vincitori dell’edizione 2017
Francesco Ghiaccio e Marco d’Amore, Maria Maugeri, Romana Blasotti Pavesi, Stefano Cosma, Alessandro Bratti, Stefano Rigatelli, Daniela Degiovanni, Mirella Bertana, Assalti Frontali e i “giovanissimi” della Junior Pontestura.
I vincitori dell’edizione 2018
Rosy Battaglia, Gloria Puccetti, Giampaolo Lilliu, Annamaria Fugini, Agostino Giusto, il Centro Documentazione Amianto “Marco Vettori”, Daniele Manetti, Marco Balestra e Alba Tacchino.
I vincitori dell’edizione 2019
Andrea Caselli, Riccardo Coppo, Franca Durando, Cinzia Manzoni, Comune di Monfalcone, Franco Pistono, Bruno Pesce, Cosimo Semeraro, Ruggero Vigliaturo.
L’edizione 2020 fu annullata per il covid.
I vincitori dell’edizione 2021 – Edizione speciale «Premio Eternot per la Cultura»
PAV Parco Arte Vivente (ritirato da Enrico Bonanate e Piero Gilardi; Festival Cinemambiente di Torino, ritirato dal direttore Gaetano Capizzi; Liceo Musicale “Saluzzo -Plana” di Alessandria, ritirato da Enrico Pesce insegnante e musicista
I vincitori dell’edizione 2022
Rete Scuole Insieme di Casale Monferrato, Silvana Mossano, Emanuele Cavallaro, Alberto Prunetti, Lorenzo Enrico Gori, Comitato Cittadino Fibronit di Bari, Antonio Matteo, Stefania Divertito, Mario Corsato, Calogero Intermaggio
I vincitori dell’edizione 2023
Arpa Piemonte, rappresentata da Cinzia Cazzola; Nicola Pondrano; Raffaele Guariniello; Carlo ed Emanuele Degiacomi di Ecofficina; Fuck Cancer Choir, composto da medici (tra cui le oncologhe Federica Grosso e Sara Delfanti) e pazienti, diretto da Stefania Crivellari.
Bella informativa . Grazie Silvana . Aspettiamo candidature e poi voteremo la persona degna di ricevere questo premio ( sempre secondo giudizio personale) . Io proporrei te Silvana …non ho bisogno di commentare motivazioni
Un evento che per noi casalesi ha un significato che va oltre alla normale ricorrenza di un evento.
Grazie Silvana per averlo evidenziato come solo tu sai fare. Parole chiare che arrivano a tutti.
Brava Silvana, come sempre!
Hai presentato questa iniziativa scrivendo PAROLE SANTE!
Graziemille!!!
Grazie, Paolo. Io sono onorata di aver ricevuto il Premio Eternot nel 2022.
Comunque tutti, e anche tu, possono proporre candidature per il 2024. Ci sono persone e associazioni o enti meritevoli. A volte, x riserbo e umiltà, non sono “visibili”, ma fanno molto