CASALE MONFERRATO
Sono le otto realtà candidate alla XV edizione del «Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno», promosso da Legambiente e rivista La Nuova Ecologia insieme al Comitato Organizzatore composto da numerose organizzazioni sociali di Casale Monferrato, dall’Ente arco del Po e dal Comune monferrino, dove, il prossimo 3 dicembre, si terrà la cerimonia conclusiva al termine della quinta edizione del Festival della virtù civica.
«Quindici anni. La storia del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” comincia a essere lunga. Ed è una storia che s’intreccia con quella del Paese, con i problemi che l’attanagliano, con i processi d’innovazione che l’attraversano, con le speranze e le risposte che sa esprimere in maniera spesso inaspettata. Siamo orgogliosi, insieme a tutto il gruppo che anima questa esperienza, di celebrare un traguardo tanto significativo: abbiamo mantenuto l’impegno lo scorso anno, durante il primo autunno in epoca Covid, ci apprestiamo a vivere l’edizione 2021 consapevoli del valore ancora più forte che la solidarietà, l’impegno civico, la tutela della legalità e dell’ambiente assumono nella fase di forte disorientamento che stiamo attraversando», dicono i coordinatori Marco Fratoddi e Vittorio Giordano.
Le otto figure selezionate in questa XV edizione sono emblematiche della voglia concreta di lasciare un segno positivo.
Le otto storie, provenienti da diversi ambiti della ricerca, della società civile, dell’impresa e delle istituzioni, sono state selezionate da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato Organizzatore di Casale, partendo dalle quaranta candidature avanzate dalla giuria preliminare composta da giornalisti, esperti ed esponenti di organizzazioni sociali di tutta Italia.
Per gli otto candidati chiunque potrà esprimere la propria preferenza fino alla mezzanotte di domenica 28 novembre tramite il modulo online sul sito www.premioluisaminazzi.it, dove le storie dei protagonisti sono raccontate.
FESTIVAL DELLA VIRTU’ CIVICA
Ci sarà modo per conoscerli durante il Festival della Virtù Civica che si tiene a Casale Monferrato dall’1 al 4 dicembre, oltre che venerdì 3 con la cerimonia conclusiva del Premio intitolato a Luisa Minazzi, direttrice didattica della scuola primaria di Casale che oggi porta il suo nome, attivista, assessore all’ecologia della sua città, che si è battuta in prima persona per i diritti delle persone esposte all’amianto, prima di cadere vittima del mesotelioma a soli 57 anni.
«Da quindici anni Legambiente e Nuova Ecologia con il Premio Ambientalista dell’anno vogliono offrire un riconoscimento a quelle persone che si impegnano in prima persona per l’ambiente, per la sua tutela e sensibilizzazione, e raccontare al tempo stesso le loro storie di impegno, resistenza e di resilienza affinché siano anche un esempio per gli altri», dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
CHI ERA LUISA MINAZZI
Luisa Minazzi, cittadina di Casale Monferrato, è stata direttrice didattica, attivista, assessore all’ecologia della sua città, battendosi in prima persona per i diritti delle persone esposte all’amianto, prima di cadere vittima del mesotelioma a soli 57 anni.
LE QUATTRO FASI DEL PREMIO
Nomination. La giuria preliminare ha segnalato i candidati (tre ciascuno). Nel 2021 era composta da: Rosy Battaglia (Cittadini Reattivi), Paola Bolaffio (Giornalisti nell’Erba), Marco Boschini, Efrem Bovo (Comuni virtuosi), Stefano Ciafani (Legambiente), Daniela Ciaffi (Labsus), Tessa Gelisio (giornalista), Domenico Iannacone (giornalista), Francesco Loiacono (La Nuova Ecologia), Linda Maggiori (blogger), Toni Mira (giornalista), Letizia Palmisano (giornalista), Corrado Rendo (medico), Giampiero Sammuri (Federparchi), Carlo Sburlati (medico), Andrea Segré (Università di Bologna), Pier Carlo Sommo (Università di Torino), Monica Triglia (giornalista).
Finalisti. Il Comitato Organizzatore seleziona gli otto finalisti e assegna il proprio riconoscimento speciale. È formato da rappresentanti di Legambiente Circolo Verdeblu, Afeva, Agesci, Auser, Avis, Cai, Confraternita degli Stolti, Equazione, Il Picchio e da Mariella Aveni, Marco e Giulio Minazzi in rappresentanza della famiglia di Luisa e Gian Paolo Minazzi, Marco Fratoddi, direttore artistico Festival della virtù civica, Città di Casale Monferrato e Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese, Legambiente Onlus, La Nuova Ecologia, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Fridays for Future e Libera di Casale Monferrato come invitati permanenti.
Voto popolare.
Si può esprimere entro domenica 28 novembre con le seguenti modalità: 1 – Dal sito www.premioluisaminazzi.it attraverso il modulo on-line; 2 – I lettori del mensile «La Nuova Ecologia» trovano nei numeri di ottobre e novembre una scheda cartacea da rispedire compilata alla sede del Premio (fa fede il timbro postale d’invio oppure il ricevimento dell’email con il file scansionato all’indirizzo segreteria@premioluisaminazzi.it);
Premiazione. Si terrà venerdì 3 dicembre alle 16,30 a Casale Monferrato, in conclusione del Festival della virtù civica (anche in streaming).
ECCO GLI OTTO FINALISTI
Associazione I Frattimi, Erbusco (Bs), 2015: «Il bosco di Lorenzo»
La bontà mette radici. E quelle che mise Lorenzo Corione, volontario di Legambiente di Erbusco (BS), morto in un incidente stradale a soli 23 anni nel 2015, hanno dato vita a un intero bosco, che non smette di crescere. In sua memoria è stata fondata l’associazione I Frattimi che promuove la tutela dell’ambiente, la diffusione della cultura e dell’arte. Tra le iniziative c’è «Il bosco di Lorenzo», un progetto che prevede la messa a dimora di alberi che dalla cittadina bresciana e dai comuni vicini si sta estendendo a tutta la Lombardia. Una storia, dolce e potente, che è diventata anche un libro, «Il Bosco di Lorenzo», nato dalla creatività dei bambini e delle bambine della scuola materna di Cologne.
Anna Giordano, Messina, 1965 «Lotta ai bracconieri»
Da sempre in prima linea a difesa della natura e da 25 anni nel Wwf, Anna Giordano aveva solo 15 anni quando vide i bracconieri uccidere molti rapaci in migrazione. Per contrastare questo fenomeno, che coinvolge in Sicilia numerose specie migratorie e non, ha intrapreso nel Messinese una lotta che le è costata minacce e intimidazioni ma ha portato alla riduzione del fenomeno. Quarant’anni di impegno che ora vede le prede dei bracconieri, in primis il falco pecchiaiolo, nidificare dove prima le uccidevano. Giordano nel frattempo si è laureata in Scienze Naturali e si è specializzata in ornitologia, ha fondato l’Associazione mediterranea per la natura che si occupa di antibracconaggio e di un centro di recupero della fauna selvatica. Il suo impegno le è valso nel 1998 il Goldman Environmental Prize.
Fabio Ciconte, Lamezia Terme (Cz), 1978 «Clima, cibo e agricoltura»
L’attenzione verso l’ambiente, i diritti umani e il prossimo: sono i tre fari intorno a cui ruota la vita di Fabio Ciconte. Calabrese di nascita e romano d’adozione, cresce in Greenpeace e poi in Amnesty International, fino a quando, nel 2008, è co-fondatore dell’associazione ambientalista «Terra!», di cui oggi è direttore. Convinto che la giustizia ambientale sia legata a doppio filo alla tutela dei diritti umani, si impegna come portavoce di «FilieraSporca», la campagna che ha contribuito ad approvare la legge contro il caporalato. È autore di numerose inchieste giornalistiche e reportage che hanno svelato il lato oscuro del cibo che troviamo al supermercato. Ha scritto «Il grande carrello – Chi decide cosa mangiamo» (con Stefano Liberti, Laterza 2019) e «Fragole d’inverno. Perché saper scegliere cosa mangiamo salverà il pianeta (e il clima)» (Laterza 2020), un viaggio che svela il legame profondo tra crisi climatica, cibo e agricoltura.
Elsa Merlino, Povoletto (Ud), 1995 «Paladina dei magredi»
Fin da bambina il luogo del cuore di Elsa Merlino era il torrente Torre, nel comune di Povoletto (Udine), che ospita i «magredi» friulani, vale a dire delle distese spontanee di vegetazione ricche di biodiversità e tutelate dalla Regione. Un luogo minacciato all’inizio di quest’anno da un intervento di movimentazione terra, un vero e proprio sbancamento non autorizzato. Elsa non ci sta, consulta le associazioni ambientaliste, chiama i Forestali, si mobilita presso gli enti locali. E nel giro di poche settimane, quasi in ossequio al suo cognome, riesce nella magia: il cantiere, che si rivelerà irregolare, viene bloccato e la ditta costretta a ripristinare i luoghi. Ma non finisce qui. Elsa, che studia Scienze per l’ambiente all’Università di Udine, ora chiede che si istituisca il «Garante del verde»: una figura cui i cittadini possano rivolgersi per tutelare il territorio. Al suo fianco il blog “Prospettive vegetali” di Giacomo Castana.
Coopventuno, Castel Volturno (Ce), 2015 «I cardi coltivati nei terreni confiscati»
La primavera della sostenibilità. È quella che promuove la Cooperativa Ventuno, una start-up per la rivendita di prodotti ecologici e compostabili nata da un’idea di Massimiliano Noviello e Francesco Pascale. Due amici impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata in Campania. Il primo ha visto morire il proprio padre, Domenico Noviello, ucciso dalla camorra perché voleva un’Italia libera dall’illegalità. Il secondo è impegnato nel contrasto degli eco-criminali per un futuro sostenibile. Un ideale su cui poggia la Cooperativa Sociale che in questi anni sta costruendo una rete virtuosa centrata su economia circolare e diritti, portando innovazione e buone pratiche. Per citarne una: la coltivazione su terreni confiscati al clan dei Casalesi di cardi utilizzati per produrre olio componente del Mater-Bi, con cui si realizzano i sacchetti compostabili, e acido pelargonico, un erbicida naturale sostitutivo del glifosato.
Giuseppe Vadalà, Messina, 1963 «La task force del Generale contro gli abusi ambientali»
È una sfida ambiziosa, la sua. Verso la quale investe capacità, strategia e passione. Giuseppe Vadalà, generale dei Carabinieri forestali, dal 2017 è Commissario unico, con compiti di impulso e di coordinamento delle attività di bonifica e messa in sicurezza delle discariche abusive oggetto di sanzione all’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea: una procedura da 42 milioni di euro ogni 6 mesi, ridotta oggi grazie al suo lavoro a 5,8 milioni, che è già costata al paese 300 milioni. Dal 2017 a oggi, con la piccola ma straordinaria task force dell’Arma dei Carabinieri, il generale Vadalà è riuscito a bonificare 56 discariche abusive sulle 81 che gli sono state affidate facendo risparmiare alle casse dello Stato oltre 20 milioni di euro all’anno. E l’obiettivo è quello di mettere in sicurezza quelle rimanenti entro il dicembre 2024.
Carlo e Manuele Degiacomi, Alba, 1950 e Torino, 1972 «Padre e figlio comunicatori della sostenibilità»
Carlo e Manuele Degiacomi, padre e figlio, lavorano da tempo nel campo della divulgazione e dell’edutainment, con particolare attenzione a tutto ciò che concerne l’ambiente, la prevenzione e la tutela della salute. Fra le tante iniziative hanno fondato e diretto per circa dieci anni il museo «A come Ambiente di Torino», realizzando progetti, mostre e iniziative su diverse tematiche, dagli sprechi alimentari al cambiamento climatico. Particolarmente significativa l’aula multimediale «Amianto/Asbesto» che hanno realizzato nel liceo Balbo di Casale Monferrato, che è riuscita a creare tra gli studenti del territorio non solo grande sensibilità, spirito di resilienza e coinvolgimento rispetto ai temi dell’inquinamento in un territorio pesantemente segnato dall’inquinamento da amianto e dalla lotta alle sue conseguenze.
Massimo Vallati, Roma, 1976 «Calciosociale punta al gioco di squadra»
Cambiare le regole del calcio per cambiare quelle del mondo. Ci prova Calciosociale, progetto nato da un’idea di Massimo Vallati, tra i fondatori anche di Radio Impegno, la web radio antimafia premiata dal Presidente Mattarella. Vallati lavora da anni a Corviale. In questo quartiere nella periferia di Roma, noto come il «Serpentone», un palazzo lungo un chilometro e alto nove piani, ha deciso di dare vita al «Campo dei miracoli», una struttura totalmente in bio architettura, contraltare al grigio del «condominio più grande d’Italia». Obiettivo: offrire un’opportunità di cambiamento ai ragazzi, trasformando i campi da calcio in palestre di vita. Le partite, infatti, non si giocano solo nel campo di calcio, ma i partecipanti si sfidano in attività comunitarie che contribuiscono ad accumulare punti in classifica. Oggi Calciosociale è presente in diverse regioni d’Italia e non solo, dal Piemonte alla Sicilia, fino ad arrivare in Inghilterra e Germania.
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