L’ing. Umberto Coppo ucciso dal mesotelioma. Il fratello Riccardo vietò l’amianto a Casale nel 1987

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  1. Bellissimo e puntuale excursus storico. . Grazie Silvana e un Requiem per l’Ing. Umberto e per tutti i nostri cari defunti.

  2. Mi dispiace veramente, è una beffa del destino. Un’altra croce si aggiunge alle troppe precedenti. Sono sinceramente vicina a tutta la famiglia. La “sua” chiesa, la nostra Chiesa, lo accoglierà con riconoscenza

  3. Grazie Silvana, anche per questo intervento che affronta questa ennesima triste notizia, per la quale esprimiamo il nostro cordoglio e sofferenza, dandogli i giusti significati con grande umanità e necessaria insistenza Silvana, sulla urgenza di rinnovare concretamente l’impegno per la ricerca sul Mesotelioma, oltreché per portare a compimento la bonifica e l’affermazione della giustizia.
    Ricordo anch’io benissimo quel importante periodo storico, che sfociò con la storica Ordinanza del 1987 del Sindaco Riccardo Coppo, fratello di Umberto. Infatti allora, Segretario responsabile (dal 1979 al 1994) della Camera del Lavoro, allora Comprensoriale- Casale-Trino-Moncalvo, appena venni a conoscenza che la SAFE- Eternit francese- aveva deciso di riaprire alcune linee produttive alla Eternit (chiusa l’anno prima), riunui il Comitato Direttivo con la proposta approvata di dire NO se ancora con l’amianto.E avevamo ancora 350 disoccupati Eternit! quasi tutti con Asbestosi!
    Chi sosteneva di riaprire…; 110 medici di Casale dissero e sostennero NO!!! …
    La famosa ordinanza “diede il colpo di grazia” alla riapertura e diventò un esempio internazionale per la lotta all’amianto…
    Dobbiamo continuare l’impegno in questa lotta, che anche qui viene rilanciata, nonostante le difficoltà dopo il lungo, faticoso percorso già compiuto.Lo Dobbiamo anche a Umberto.

  4. L’amicizia nata in gioventù prima con Riccardo, mio compagno di scuola al Contardo Ferrini e successivamente con Umberto, (ma lui al tempo era già “professore”) ha legato costantemente i nostri pensieri anche dopo la maturità ed i tempi civici che si sono sviluppati nella nostra comunità, ivi compresa l’attività della Sezione Alpini. Oggi non posso fare altro che pregare per la sfortunata famiglia Coppo che oggi continua a pagare un prezzo altissimo verso quei poteri che continuano ad essere sordi all’evidenza del male provocato da scelte scriteriate ed inconcepibili, se non solo per manifesto senso di potere della forza economica maturata grazie agli intrighi.

  5. Grazie Silvana. Una morte davvero, in questo caso, beffarda.
    Alcuni anni fa, ricordando l’ambizioso progetto di ristrutturazione di Piazza Castello, coomissionato da Riccardo, assessore all’urbanistica nella Giunta Mascarino e, soprattutto, la sua coraggiosa e lungimirante ordinanza che citi, proposi, in una lettera a Il Monferrato, di intitolargi la Piazza.
    Proposta caduta ovviamente nel vuoto.
    Ma non è mai troppo tardi, anche se si dovrà scontrare con le piccole invidie degli attuali pigmei della politica

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