RECENSIONE di SERGIO SALVI
“La luce dell’impero”- autore Marco Buticchi, edito da Longanesi &C, prima edizione 2017, edizione TEA 2019 pp 444.
Uno dei miei autori preferiti, comprato il libro (i molti che ha scritto), ne rimandavo la lettura… per finirlo dopo!
In una frase: un giocattolo ben riuscito, per far divertire la mente.
Questo libro fa parte della serie, composta da una dozzina di romanzi, con due protagonisti centrali: Oscar Breil, già capo del Mossad (per un breve periodo anche premier di Israele) e Sara Terracini, bellissima archeologa/antropologa italiana, prima amica e poi moglie di Breil.
Accanto a Oscar e Sara, alcune figure che si ripresentano e costituiscono la squadra del “bene”, chiamata a risolvere intrighi, sgominare bande criminali, evitare sciagure (insomma la formula de “I tre moschettieri”, se usata bene, e Buticchi la sa usare bene, funziona alla grande).
L’autore intreccia vicende ambientate nel passato (in questo caso 1859/1867) a quelle di giorni nostri; il lettore è accompagnato in modo naturale, ma con un coinvolgimento crescente, a scoprire fatti poco noti di personaggi della Storia e storie avvincenti di uomini e donne immaginari, antichi e contemporanei.
Il personaggio storico di questo romanzo e l’Arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’Imperatore d’Austria-Ungheria Francesco Giuseppe.
Massimiliano fu uomo con fama da “liberal” per quei tempi e per quegli austriaci; era appassionato di botanica, gli si deve il Castello di Miramare a Trieste, con lo splendido giardino. Buticchi lo descrive come un idealista, severo, coerente e fedele alla parola data, l’uomo perfetto per essere ingannato da quel volpone di Napoleone III, che lo spinse ad accettare la corona di Imperatore del Messico, per poi negargli l’appoggio militare promesso; l’obbiettivo principale del sovrano francese era infatti quello di indebolire gli Asburgo-Lorena, distogliendo dal teatro europeo un interlocutore stimato e con diritti ereditari. L’epopea imperiale messicana durò tre anni (un record, per il Messico di allora) e terminò con la fucilazione di Massimiliano, alle soglie del suo trentacinquesimo compleanno.
La “luce dell’impero” è un diamante di straordinaria bellezza e luminosità che Massimiliano d’Asburgo acquista nel 1861, insieme a un’altra pietra di grande valore, durante una spedizione scientifica in Brasile; il venditore è in realtà un feroce assassino inseguito da un altrettanto feroce complice e da una maledizione implacabile.
2017: il cartello dei narcotrafficanti con base a Tijuana, città di confine tra Messico e California, sta per immettere sul mercato una nuova pericolosissima droga. Un coraggioso giudice, consapevole di essere nel mirino dei boss, fa arrivare a Breil una drammatica richiesta di aiuto. La “squadra del bene” non arretra. I colpi di scena sono ben distribuiti su entrambi i piani temporali del romanzo, fino all’intreccio conclusivo e unificante delle due storie.
Finale: eccellente libro di avventura/thriller, l’affascinante parte storica è un vero e proprio “bonus”, i lettori digiuni di Marco Buticchi saranno invogliati a cercarne le altre opere.
Bella presentazione. Grazie Sergio