SILVANA MOSSANO
C’è stato un tempo, in pieno Rinascimento, in cui il Papa Pio II aveva immaginato (e parzialmente realizzato) la «città ideale», Pienza, in Toscana, che da lui prese il nome. Città ideale: ovvero luogo armonico, ispirato a un perfetto equilibrio tra forme e spazi architettonici in cui gli abitanti sentissero il piacere e il gusto buono di vivere.
Francesco Ghiaccio, maestro e regista (che miracolosa sintesi!), un po’ più di cinquecento anni dopo ha immaginato «La città felice»: l’ha pensata, l’ha descritta in una sceneggiatura e ci ha fatto un cortometraggio. Attori: gli alunni delle scuole San Paolo e IV Novembre dell’Istituto Comprensivo Francesco Negri, appassionati protagonisti di questa inconsueta attività artistico-educativa che ha coinvolto, con straripante entusiasmo, anche le insegnanti e il personale Ata, e poi genitori, funzionari e addetti comunali, vigili urbani, commercianti, artigiani, cuochi, artisti.
La storia è una commovente e delicata fiaba ambientata in spazi e tempi del Ventunesimo secolo e proiettata in una realtà immaginaria.
Mettiamo che, un mattino, i bambini si sveglino e debbano imparare a sbrigarsela da soli, assumendosi piene responsabilità di scelte e azioni.
Lì per lì, non si demoralizzano: si preparano la colazione, vanno a scuola, si accollano le faccende burocratiche (c’è pure un minisindaco che, tra un sonno e uno sbadiglio, cerca di amministrare al meglio la città) e le liti giudiziarie in tribunale (c’è pure una giudice che, con tanto di martello, distribuisce sentenze di condanna senza tante remore), si occupano delle attività economiche (che ci vuole a lavare e stirare i panni tra enormi sbuffi di ferri a vapore?), sanitarie (qualche auscultazione e prescrizione medica) e culturali (con la musica alle stelle tra i preziosi saloni museali).
Mica però va tutto liscio. Lo smaltimento dei rifiuti, ad esempio, è, ahimè, un bel problema. Davanti alla scuola se n’è accumulata una montagna e nessuno pare disponibile a rimuoverla. Vabbé che i bambini sono saggi, vabbé che sono volenterosi, vabbé che sono coscienziosi però… tanta fatica, tante responsabilità, tanti sacrifici cominciano a pesare. E, poi, appunto, c’è tanta, ma proprio tanta rumenta accatastata in montagne di sacchi neri!
La questione si fa seria assai. Come risolvere tutti i problemi? Ci vuole… un’ancora di salvataggio, una stella cometa, un’abracadabra, il Mago Merlino o la Fata Turchina? Che ci vuole?
Forse ci vuole un magico cantore, per seminare le strade di spensieratezza e fantasia… Ce la farà?
Per assistere allo svolgimento della fiaba e vedere come va a finire, l’appuntamento è domenica 11 giugno, alle 21, nel cortile di Palazzo Langosco (tra Biblioteca Civica e Museo). Il sindaco Federico Riboldi ha promesso che metterà a disposizione 400 sedie per questo spettacolo-evento che chiude l’anno scolastico ma, allo stesso tempo, apre al desiderio di ritornare in classe, al prossimo in settembre, tutti quanti, insegnanti e allievi.
Che dire? Se si riesce a realizzare l’ideale umanistico de «La città felice», allora è proprio il caso di andarci, e di tornarci, a scuola. Di corsa e, perché no? Cantando.
RETROSCENA
Il cortometraggio «La città felice», per la regia e sceneggiatura di Francesco Ghiaccio (che aveva già firmato la regia del film «Un posto sicuro», nel 2015), ha partecipato al bando del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola indetto dal Ministero per la Cultura e per l’Istruzione, con il patrocinio del Comune di Casale ed è stato uno dei vincitori in Italia, aggiudicandosi i fondi per la realizzazione.
La visione del «corto» dura un quarto d’ora.
Ma per girarlo sono occorsi circa 5 mesi di lavoro. Spiega il maestro®ista Francesco Ghiaccio: «Siamo partiti a dicembre, quando avevo tenuto per gli insegnanti un corso formativo di cinema, linguaggio audiovisivo e sceneggiatura». A loro volta, le maestre hanno esteso le conoscenze acquisite ai loro alunni e, nello stesso tempo, lo stesso Ghiaccio ha incontrato gli scolari raccontando lo sviluppo della storia e trascinandoli nel vivo: se rimanessi chiuso fuori casa, che cosa faresti? Se dovessi cercarti un lavoro, che mestiere vorresti fare? Se un tuo compagno si sentisse male, come ti comporteresti?
«Terminata la fase creativa – prosegue il regista – siamo passati a quella organizzativa, distribuendo i compiti in modo rigoroso e attento». Poi sono iniziate le riprese vere e proprie con la cinepresa, tra le mani del professionista Simone Rivoire, di origini casalesi: quattro giorni pieni, grosso modo una quarantina di ore, ma precedute da quello che viene chiamato in gergo storyboard, svolto dal regista Ghiaccio e da Rivoire.
L’impegno è stato massimo così come la disponibilità di tutti coloro che, in città, hanno collaborato mettendo a disposizione luoghi, strutture e tempi extra. L’Ipercoop, per fare un esempio, ha bloccato l’attività in una porzione della Galleria del Centro Commerciale per consentire le riprese sia prima che oltre l’orario di apertura e chiusura.
Per assaporare meglio il risultato del lavoro che sarà proiettato sul maxischermo la sera di domenica 11 (e che, successivamente, si potrà vedere liberamente sui canali Youtube e Facebook sul profilo Istituto Comprensivo Francesco Negri), merita far trapelare anche qualche simpatico aneddoto.
Ad esempio, dell’insegnante che, mossa da incontenibile desiderio di curare ogni dettaglio di vestizione-trucco&parrucco dei giovanissimi attori, continuava a spostarsi animatamente avanti e indietro sul set. Ciak. Buona la prima? No. Ciak. Buona la seconda? No. Ciak. Buona la terza? No! Eddai, così si fa notte. Allora, il paziente regista le si avvicina, le posa delicatamente la mano sulla spalla per richiamare a sé la sua attenzione e «Se puoi – dice con garbo alla maestra – , non passare più davanti alla macchina da presa, altrimenti non possiamo girare». L’aneddoto lo ha raccontato l’insegnante stessa.
Nella foto qui sopra, le maestre Luisa Aceto e Imma Piciullo sono alle prese con i costumi. Anzi, in questo caso specifico, con la divisa del magistrato. «La toga – racconta il regista – l’avevamo acquistata su Amazon, ma non era dotata delle cordoniere dorate, che sono state acquistate a parte». Poi, però, bisognava cucirle in modo preciso. Così, la maestra Imma ha indossato la toga e ha fatto da manichino per tutto il tempo impiegato dalla maestra Luisa per fissare i cordoni. E. una volta «promossa» giudice, poteva forse Imma lasciarsi sfuggire l’occasione di girare di classe in classe a mostrare la propria giudicante autorevolezza?
E che dire del minisindaco che, perfettamente a suo agio nella parte, non voleva separarsi dalla fascia tricolore (è stata usata quella vera!) che indossava a tracolla (e che gli arrivava fino ai piedi!)? «La porto a casa» dice alla fine. «No, non puoi». «Perché?». «Perché è del sindaco». «Ma io sono il sindaco!».
E come non sorridere dell’allarme suscitato dall’ammucchiare ridondante e crescente dell’immondizia davanti alla scuola San Paolo? Da un balcone del palazzo antistante, una indignata signora con dovizia di dettagli racconta l’abominio a un interlocutore al telefono. «Ma si può ammucchiare tutti ‘sti rifiuti davanti a una scuola?». Le voci di regista e insegnanti di levano in coro a spiegare l’equivoco: «Signora, è tutto sotto controllo!». Tra l’altro, i sacchi ammucchiati erano stati coscienziosamente riempiti di carta e di plastica, tutto poi correttamente smaltito. In realtà, racconta il regista sorridendo, il bidello Nunzio l’aveva previsto che qualcuno si sarebbe lamentato. E con chi? «Va’ a vedere – aveva borbottato, ovviamente divertito – che per tutta ‘sta spazzatura ammassata finiranno per prendersela con il bidello (lui, ndr) che è napoletano!».
La signora, pur dopo il chiarimento dell’equivoco, rimane scettica. Di nuovo regista e insegnanti la rassicurano: «Stiamo girando un film per la scuola». L’hanno convinta? Mica tanto. Si ritira in casa, ma borbotta: «Belle cose si imparano a scuola!».
Già, belle cose si imparano a scuola: si impara a sognare e (a provare) a realizzare «La città felice».
E, nella città felice, l’ideale è, appunto, non smettere mai di sperare che la gioia, l’armonia e la condivisione siano una fiaba possibile.
TITOLI DI CODA
L’Istituto Comprensivo Francesco Negri
presenta
Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione e del Merito
con il patrocinio del Comune di Casale Monferrato
un corto di
Francesco Ghiaccio (Francesco Ghiaccio è anche il regista del film «Un posto sicuro» di cui ha anche scritto il libro – Sperling & Kupfer, 2015 – insieme al coautore e attore Marco D’Amore)
LA CITTA’ FELICE
con la partecipazione degli allievi delle scuole primarie San Paolo e IV Novembre
regia e sceneggiatura di Francesco Ghiaccio
Hanno collaborato alla sceneggiatura del corto «La città felice» le maestre:
Luisa Aceto, Irene Alongi, Jlenia Ariotto, Giulia Biani, Patrizia Brunori, Mara Bergantin, Chiara Cantamessa, Marisa Cortese, Natascia Lauletta, Anna Messina, Angelica Miglietta, Erika Patrucco, Michela Pelizzari, Imma Piciullo, Raffaella Prete, Eleonora Volta … e gli allievi delle scuole primarie San Paolo e IV Novembre
Direttore fotografia e riprese: Simone Rivoire
Montaggio: Alessandro Azzarito
Fonico di mix: Vito Martinelli
Organizzazione: Imma Piciullo
Coordinamento alunni: Luisa Aceto
Segretaria di edizione: Jlenia Ariotto e Angelica Miglietta
Uomo bambino: Maurizio Pinato
Mamma in lavanderia: Ilaria Venniro
Voce narrante: Francesco Ghiaccio
Le musiche dal vivo sono eseguite dalla maestra Erika Patrucco con l’orchestra «l’Opera dei Ragazzi» e «San Paolo in Coro»
Il trucco e i costumi dell’uomo bambino sono stati creati dalle maestre Imma Piciullo e Luisa Aceto
Assistente operatore: Nunzio De Filippo
Gaffer: Simone Aldrigo
Assistente volontario: Antonio Raimondi
Dirigente Scolastico: Emanuela Cavalli
Direttore Sga: Paolo Deambrosis
Segreteria: Cristina Capra
Il logo «Cinemalab» è stato realizzato dal professor Paolo Inguaggiato
Si ringraziano per la collaborazione:
Ufficio Pubblica Istruzione del Comune Casale Monferrato
Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato
Comando Polizia Municipale di Casale Monferrato
Centro Commerciale «La Cittadella» di Casale Monferrato
Lavanderia Renata di Rita Alberelli
Studio fisioterapico «InEquilibrio»
Si ringraziano inoltre per il prezioso aiuto:
il Sindaco Federico Riboldi, Marco Caponigro, Enrico Barbano, il comandante Vittorio Pugno, Michele Lacerenza, Gaiero Zaleida, Elena Varvelli, Paolo Inguaggiato, Alessandro Berto e «L’Arte del Legno», Roberto Da Re, Famiglia Bovolenta, Famiglia Candiani, Gianni Assandri, Maura Bagna, Federica Riccio, Fernanda Mellone e il personale della mensa e Ata Scuola San Paolo
Meravigliosa, dettagliatissima (a tratti divertente ,ma veritiera), presentazione.
Grazie Silvana.
Che dire, dal tuo meraviglioso articolo emerge, traspare esattamente l’anima del cortometraggio . Grazie di ❤