Lettera ad un amico
Caro Claudio,
la costruzione del nostro futuro e della nostra vita professionale, di cui sei stato parte essenziale, ci aveva illusi che il nostro cammino insieme fosse per sempre.
Allo stesso modo la tua conoscenza raffinata dell’animo umano unita ad una curiosità intellettuale, ad un garbo, ad una intelligenza e ad una cultura uniche, ti avevano consacrato nelle nostre menti all’immortalità, così, quando una domenica d’agosto, durante un ultimo scampolo di vacanza, è giunta gelida la notizia della tua dipartita, ci siamo sentiti più soli.
Siamo tuttavia certi che nei nostri cuori rimarranno scolpiti per sempre i tuoi insegnamenti e le innumerevoli lezioni di cui ci hai fatto dono.
Con immenso affetto
Giorgio Romagnolo e Alessandra Bisio, colleghi di studio
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Al nostro fianco con il suo sorriso
Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Alessandria piange, con immensa commozione, l’improvvisa scomparsa dell’Amico e Collega Claudio Simonelli, Socio fondatore della Associazione, Maestro di professione e di vita.
Non dimenticheremo mai la sua signorilità e il suo garbo, la sua ironia e il suo tratto umano, la serenità e pacatezza con cui affrontava anche i casi più difficili.
Carissimo Claudio, ci mancherai tantissimo, ma siamo certi che continuerai sempre ad essere al nostro fianco, con il tuo sorriso, nelle battaglie quotidiane che la Camera Penale porterà avanti per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini.
Il Presidente
Lorenzo Repetti
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Costruttivo per indole e per scelta
Quando muore un amico, e tanto più se si tratta di una persona che ha lasciato un segno profondo in un territorio, spesso si ascoltano commenti sul tipo “è una parte di noi che se ne va”, “è un pezzo di storia che viene meno”, e così via.
Talvolta questi commenti sono un po’ forzati, esagerati.
Non così per l’avvocato Claudio Simonelli.
Davvero con lui se ne va un pezzo di Alessandria: dell’alessandrino tipico condivideva la battuta fulminante, l’arguzia ironica e autoironica, l’intelligenza pronta e furba, non però l’inclinazione all’autocommiserazione, al piangersi addosso. Forse perché, nella sua movimentata vita personale, familiare, professionale e politica, egli non è mai stato un “provinciale”.
Se le cose non fossero andate in un certo modo, certamente avrebbe spaziato ancora più in largo, soprattutto in politica: era difficile trovare un altro, della sua generazione, che cumulasse come lui curiosità intellettuale, competenza tecnica, capacità organizzativa, senso pratico e visione del futuro.
A dimostrazione del valore della persona, non mi è mai tuttavia capitato di sentirgli un rimpianto, un rammarico, un lamento per ciò che avrebbe potuto essere e non fu. Costruttivo per indole e per scelta, non gli apparteneva la tentazione della nostalgia fine a se stessa.
Con lui, nel triennio 1990-1993, da colleghi (lui in maggioranza, io all’opposizione) di consiglio comunale, scrivemmo il progetto di statuto della Città di Alessandria, insieme al bravissimo dott. Francesco Piterà, allora segretario generale. Conservo un ricordo molto bello di quell’esperienza: ci si comprendeva al volo, pure nella diversità culturale e politica, e ciò era dovuto certamente alla comune formazione giuridica, ma direi soprattutto alla grande libertà di spirito che caratterizzava l’avvocato Simonelli.
Prima e più di ogni altra cosa, un uomo libero.
Nel capitolo 8 del Vangelo di Giovanni si insiste sulla libertà dei figli di Dio. Non sono sicuro che Claudio condividerebbe, ma ho sempre pensato che quella sua grande libertà interiore avesse qualche cosa a che fare con quella descritta e suggerita dall’evangelista.
Renato Balduzzi
Parole sante e giuste!! Grande uomo e grande amico
Ti ricorderò sempre come “un gran signore” !!