Monologo in musica
Testo ideato e interpretato da Silvana Mossano
Accompagnamento musicale di Sergio Salvi
(brano: Hymne à l’amour di Édith Piaf)

E’ vero, per secoli e secoli siamo state accomodanti, consenzienti, quando non addirittura complici. E abbiamo persino accettato e condiviso una poderosa letteratura che, anche strizzandoci un po’ l’occhio, ci ha definito e descritto come sesso debole.
Che non è vero.
Che non va bene. Che non fa bene, a noi, e non fa bene neanche a voi.
Ma, adesso, basta.
Noi vogliamo altro.

Vogliamo essere non protette ma rispettate, non possedute ma amate, non infibulate e mortificate ma preservate e desiderate, non comandate ma interpellate, non sottopagate ma equiparate, non sottomesse ma ascoltate, non picchiate ma accarezzate, non violentate ma appassionatamente abbracciate, non derise ma comprese, non maltrattate ma benvolute, non umiliate ma valorizzate, non mitizzate ma umanamente apprezzate, non oppresse né mantenute ma aiutate, non lusingate da frivoli cascamorto ma intelligentemente corteggiate, non femmine ad uso macho, ma donne per uomini all’altezza della sfida. Tutto qui.

Vedi, non mi basta la mimosa, anzi, non la voglio la mimosa.
Fammi altro. Fammi, che so, una margherita, fammi una poesia senza rime o di rime strampalate ma non banalmente copiata da internet, fammi una mela rossa, fammi un cartoccio di caldarroste, fammi un libro, fammi un panino di salame, fammi una canzone stonata, fammi un anellino di carta stagnola, fammi il caffè con la schiumetta, fammi acqua e menta, fammi una passeggiata, fammi la luna nel pozzo… anzi, ecco sì, fammi un favore: fammi ridere, fammi tanto ridere che mi fa tanto bene!

[La foto con fiori di campo è opera di Sergio Salvi (scattata a Pobietto di Morano Po, 9.3.2023) per la copertina di «Tuo padre suonava l’armonica» (romanzo di Silvana Mossano, edito da ArabaFenice, 2023)]