SILVANA MOSSANO
Settimana da lunedì 1° luglio (sole sorge alle 5,41 e tramonta alle 21,17) a domenica 7 luglio 2024 (sole sorge alle 5,45 e tramonta alle 21,15).
UN PENSIERO DA CONDIVIDERE… A scuola… lo ricordate?… studiando grammatica abbiamo imparato che esistono tre tipi di ipotesi: della REALTA’, della POSSIBILITA’ e della IRREALTA’.
Adesso, provo a raccontare una storia raffigurando una ipotesi della irrealtà. Immagino la città di Alessandria, spalto Marengo, l’OSPEDALETTO INFANTILE «Cesare Arrigo», centro pediatrico di alto livello. Dentro, ci sono mamme e papà che tengono in braccio i loro bambini doloranti, impauriti o con poche forze, febbricitanti o piangenti, e cercano di farli giocare con le costruzioni, i camion, le bambole… ci sono giocattoli disponibili, nei vari reparti pediatrici…, o cantano canzoncine, oppure leggono pezzi di fiabe sperando di distrarli nell’attesa che medici e infermieri possano visitarli o curarli. C’è un’attività febbrile e intensa, all’Ospedaletto Infantile di Alessandria, finalizzata a uno scopo preciso: far stare bene i bambini, trasferirli da uno stato di sofferenza a uno stato di sollievo. Tutti si adoperano, tutti si impegnano con pazienza e competenza, tutti condividono preoccupazioni e ansie. Ed ecco che, di colpo, dei MISSILI SI ABBATTONO SULL’OSPEDALETTO, squarciano, spaccano, insanguinano, uccidono. Uccidono dei bambini che erano lì per guarire, uccidono mamme e papà che li avevano portati lì per guarire, uccidono medici e infermieri che erano impegnati a farli guarire o, comunque, a farli stare meglio.
Fine della ipotesi della irrealtà e cambio di registro.
Tutto questo, con cruda e feroce realtà, è accaduto lunedì. Una storia vera: MISSILI SULL’OSPEDALE PEDIATRICO DI KIEV, il maggiore della capitale ucraina, e su una clinica di maternità. Morti veri, feriti veri, traumi insanabili.
Ora, io non voglio entrare, qui, nel merito geopolitico della guerra in Ucraina, tralascio volutamente una presa di posizione – che ho, ma la tengo per me – su chi abbia torto e chi abbia ragione.
Trascrivo semplicemente uno stralcio del mio romanzo «TUO PADRE SUONAVA L’ARMONICA» (Edito da ArabaFenice). Il personaggio, soprannominato il Borgna, parla così: «La guerra è male, solo male. E il male non ha logica, è selvatico e feroce, non passa per la testa e per il cuore. Ammazza la dignità, i sentimenti, i sogni. Esce dal culo come una cagata. Il male è merda. La guerra è merda. Boiafaus».
Ecco, io sulla guerra, anzi, sulle guerre, che uccidono o storpiano o impauriscono irrimediabilmente i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, le mamme e i papà, le nonne e i nonni, la penso esattamente come il Borgna: LA GUERRA E’ MERDA, BOIAFAUS!