TORINO
Si svolge martedì 18 ottobre, a Torino, al Polo del Novecento, in via del Carmine 14, il seminario dal titolo «Il silenzio dell’amianto» incentrato sull’industria dell’amianto e sui diritti delle vittime «oggi dimenticati da molti – sottolineano gli organizzatori – a causa del silenzio che circonda da anni la questione sociale dell’amianto».
L’incontro, coordinato e condotto da Carlo Degiacomi di Ecofficina e da Enzo Ferrara del Centro Sereno Regis, è organizzato dalla Fondazione Vera Nocentini di Torino, dal Centro Studi Sereno Regis di Torino, dall’Associazione Italiana Esposti Amianto e da Ecofficina di Torino.
Si può seguire il seminario on line sui canali Facebook e youtube della Fondazione Vera Nocentini.
I lavori si aprono al mattino, alle 9,45, con i saluti dei promotori, tra cui il presidente della Fondazione Nocentini, Gianfranco Zabaldano, e dell’assessore del Comune di Torino, Gianna Pentenero.
Alle 10,25 il giornalista Alberto Gaino, autore del libro «Il silenzio dell’amianto», illustra l’idea di accorpare, nell’Archivio di Stato di Torino, la documentazione dell’industria dell’amianto (45 aziende nel Torinese, oltre all’Eternit di Casale Monferrato e di Cavagnolo in provincia di Torino) per consentire ai ricercatori di sviluppare ad ampio raggio gli studi sull’amianto.
Va ricordato che, a Casale, nei locali dell’Istituto Superiore Balbo, è anche presente da anni un’Aula interattiva, consultabile anche non in presenza, e quindi da tutto il mondo, con ricca documentazione su questo tema.
Il seminario prosegue con la sezione intitolata «Scienza e amianto, industria dell’amianto e scienziati» con interventi di Dario Mirabelli e Bice Fubini.
Quindi si passa alla sezione «Collaborazione tra scienza e territorio» con Benedetto Terracini, Corrado Magnani e Bruno Pesce.
Nel pomeriggio, dalle 14,30, l’ingegnere chimico Alessia Angelini parla del «Caso torinese della martinite, alternativa non cancerogena all’amianto mai decollata».
Seguono diversi interventi sui «Diritti delle vittime» affidati a esponenti del Registro Mesoteliomi, ex lavoratori, sindacalisti di varie sigle, tecnici e amministratori pubblici. Intervengono: Carol Brentisci, Alessandra Detotto, Maria Pia Fasciana, Enrica Migliore, Chiara Maffè, Alba Tacchino, Maria Luisa Mattiuzzo, Andrea Giovannini e Aniello D’Auria,
Lo svolgimento della sezione su «La questione ambientale dell’amianto tra risanamento, criticità e prevenzione» è affidato a Maria Grazia Luiso, della Società per il Risanamento e lo Sviluppo Ambientale dell’ex miniera di Balangero e a Giacomo Porcellana, tecnico della prevenzione Asl To3.
A concludere sarà Raffaele Guariniello, lo storico pubblico ministero torinese che ha condotto molte inchieste su reati ambientali e, in particolare, sui danni causati dall’amianto, tra cui quelle che hanno dato luogo ai processi Eternit.
* * *
CONGRESSO MEDICINA DEMOCRATICA
Si è intanto concluso, sempre a Torino, il X Congresso di Medicina Democratica, in cui è stato rieletto all’unanimità Marco Caldiroli alla guida dell’associazione fondata nel 1976 da Giulio Maccacaro e da Luigi Mara.
Caldiroli ha ribadito con forza l’impegno di «impedire l’affossamento di fatto del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, messo a rischio dall’attacco sistematico al Servizio Sanitario Pubblico, attraverso le massicce privatizzazioni, il costante definanziamento e il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori. Per questo – ha assicurato – saremo parte attiva e propositiva nei movimenti per il diritto alla salute, per il diritto a un ambiente salubre e per i diritti civili».
E’ stato ribadito che Medicina Democratica continuerà a «difendere e rilanciare un servizio sanitario pubblico basato su prevenzione, cura e riabilitazione ad accesso universale, adeguatamente finanziato dalla fiscalità generale e partecipato dalle realtà territoriali».
Nel documento conclusivo del Congresso emerge anche «il richiamo a evitare che l’azione del terzo settore venga deviata su interventi sostitutivi dei servizi pubblici e che vengano invece mantenuti e rafforzati gli strumenti per interventi a sostegno delle vittime nelle azioni contro i responsabili, come la costituzione di parte civile nei processi penali per infortuni, malattie professionali, morti e crimini ambientali, come nel caso Eternit Bis, in cui Medicina Democratica è parte civile, o in quelli che stanno emergendo come la contaminazione delle falde nella zona di Alessandria collegate alle attività del polo chimico Solvay.