SILVANA MOSSANO e SERGIO SALVI
Siamo arrivati lì lì che per poco ce lo buttavano via, il Natale, in un involucro di ipocrisia: da annullare del tutto no (sia mai che vada a carte quarantotto il redditizio business dicembrino di balocchi & profumi, ricchi premi & cotillon, cene pranzi & viaggi), ma cancellandone l’identità (meglio dire Feste che Natale) e obnubilandone le origini (sarebbe un bel guaio scoprire, di colpo, che non siamo nel 2021, ma in chissà quale anno del mondo).
Insomma, se l’idea politically correct era già di per sé confusa e raffazzonata, le ricadute – politiche, sociali, economiche – sarebbero risultate un disastro. La proposta dell’augurale passe par tout «Buone Festività» invece del «Buon Natale» identitario per una parte del mondo (così come la Chanukkah per gli ebrei o il Ramadan per gli islamici, ad esempio) ha, però, sollevato un gran subbuglio ed è stata, almeno per il momento, ritirata.
Ora, in un deserto sconfinato di problemi – guerre che si moltiplicano, fame e sete sterminatrici, clima sregolato e catastrofi ambientali, malattie e pandemie che aggrediscono e falcidiano, povertà materiali, spirituali e psicologiche che impediscono addirittura a un sogno di sbocciare, violenze/ solitudini/ strapoteri/ prevaricazioni – si filosofeggia sulla formula condiscendente da scrivere sui biglietti e le email di auguri. «Buone Festività» fa fine e non impegna: va bene per chi è religioso e chi è laico, per chi crede e chi è ateo, per il cristiano e l’ebreo e l’islamico e il buddhista.
Ed è una soluzione per tutte le occasioni future, anche per Pasqua ad esempio, perché no? Si salvano campanelle e colombe e si seppellisce il crocifisso. La scrittrice Natalia Ginzbug, atea, 33 anni fa scrisse un articolo su «l’Unità». Questo il suo pensiero: «Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente. (…) Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo cancella l’idea di Dio, ma conserva l’idea del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. (…) (Cristo) ha detto “ama il prossimo come te stesso”. Erano parole già scritte nell’Antico Testamento, ma sono diventate il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto».
E così il Natale, generatore di quel destino sulla croce, non è divisivo se diventa occasione di parlarsi, di commuoversi e, condividendo cous cous, pane azimo, panettone, di darsi una mano a sopportare dolori, ingiustizie e guai.
Noi abbiamo provato a dirlo con le parole e con la musica. «E’ di nuovo Natale, per fortuna» è il titolo dello spettacolo in cui, alternando monologhi e canzoni, riflettiamo di guerre, di tempo che fugge, di vanità prevaricatrice, di solitudine, di vecchiaia e di rispetto.
Cerchiamo, tra le parole, le note e i silenzi, di provare a fare clic sul tasto della gioia anche solo un giorno, anche solo un attimo, anche solo per la durata di un canto bello. Lo senti? Arriva dalle stelle.
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Il recital di teatro-canzone «E’ di nuovo Natale, per fortuna» è uscito a dicembre 2019. Silente nel 2020 per la batosta che ha travolto l’umanità, nel 2021 l’abbiamo ripreso e un po’ rivisto. I brani musicali di autori vari sono stati rielaborati e riarrangiati da Sergio Salvi, che li suona alle tastiere. I monologhi inediti sono di Silvana Mossano. Le voci sono di Sergio e Silvana.
Lo proponiamo qui, sul sito. E’ il nostro augurio: di Buon Natale, di Buone Feste, di Buona Pace e di Speranza, anche quando il cuore sta appeso su una croce. E così sia.
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Suggerimenti per l’ascolto.
1) Il recital si può ascoltare al computer (clic sul triangolino grigio), meglio se con cuffie o auricolari.
2) Si può scaricare sul telefono cellulare
3) E’ preferibile scaricarlo su una chiavetta Usb da inserire, poi, in un lettore Mp3, o nel televisore, o – ed è la soluzione migliore – in un impianto stereo (domestico oppure in auto).
Lo spettacolo può essere ascoltato per intero, restando per un’ora insieme oppure interrompendo e riprendendo l’ascolto.
Buon Natale a te Silvana e a te Sergio. Abbiamo pasdato un’ora in vostra compagnia, ad ascoltare, riflettete è fare silenzio. Una buona ora, grazie a voi. Buon Natale di cuore, Giorgio e Rita
Ascolterò molto volentieri la vs incisioni sperando che la mia ( per distinguerla dalla tua….) Silvana mi aiuterà a scaricare e registrare sulla chiavetta. In futuro, se ti è possibile, manda le tue comunicazioni e recensioni alla mai : silbargero@ virgilio. it Così arrivano al PC di Silvana . Grazie Buon Natale o se preferisci “ Buone Feste “ così fa più fico.
Siete sempre bravissimi!!!