Anna contro i bracconieri. E ha vinto lei: quarant’anni di impegno, iniziato quando aveva quindici anni e, in Sicilia, nel Messinese, aveva visto uccidere molti rapaci in migrazione. Nonostante minacce e intimidazioni, ha lottato fino a veder diminuire sensibilmente il fenomeno di bracconaggio. La prova? Quelle prede, e in particolare il falco pecchiaiolo, hanno preso a nidificare dove prima le uccidevano.
Anna Giordano, fondatrice dell’Associazione Mediterranea per la Natura che si occupa di antibracconaggio e nel Messinese di un centro di recupero della fauna selvatica, è l’Ambientalista dell’Anno 2021: a lei è stato assegnato il «Premio Luisa Minazzi», alla quindicesima edizione. Ha ottenuto il maggior numero di consensi tra i votanti (in tutta Italia sono stati oltre cinquemila) che si sono espressi su otto finalisti.
Oltre ad Anna Giordano erano candidati: Associazione I Frattimi di Erbusco (Bs), che in ricordo di Lorenzo Corioni, volontario di Legambiente, ha dato vita a un intero bosco diffuso; Fabio Ciconte, fra i cofondatori dell’associazione Terra!, di cui oggi è direttore, e portavoce di «Filiera sporca», la campagna che ha contribuito ad approvare la legge contro il caporalato, autore di inchieste giornalistiche e reportage che hanno svelato il lato oscuro del cibo; Elsa Merlino, che con il suo intervento ha salvato a Povoletto (Ud) i «magredi» friulani, distese spontanee di vegetazione ricche di biodiversità e tutelate dalla Regione, minacciati da un cantiere; Coopventuno, start up per la rivendita di prodotti ecologici nata da un’idea di Massimiliano Noviello e Francesco Pascale, due amici impegnati nella lotta alla camorra; Giuseppe Vadalà, generale dei Carabinieri forestali, dal 2017 commissario unico per le attività di bonifica e messa in sicurezza delle discariche abusive oggetto di sanzione da parte dell’Ue; Carlo e Manuele Degiacomi, padre e figlio, impegnati nel campo della divulgazione, con particolare attenzione a ciò che concerne l’ambiente, la prevenzione e la tutela della salute; Massimo Vallati, ideatore di «Calciosociale», progetto nato al Corviale, a Roma, per offrire un’opportunità ai ragazzi, trasformando i campi da calcio in palestre di vita.
La targa istituita ogni anno per questa occasione dal quotidiano La Stampa è stata assegnata, a giudizio insindacabile dei giornalisti della redazione di Alessandria guidada da Massimo Delfino, a Carlo e Manuele Degiacomi: verrà consegnata loro in una cerimonia apposita che si terrà nell’Aula interattiva Asbesto Amianto, da loro allestita con gli studenti di ReteScuoleInsieme nei locali dell’Istituto Balbo di Casale.
La cerimonia di consegna del Premio Luisa Minazzi si è invece tenuta il 3 dicembre, al Castello di Casale Monferrato, la città piemontese teatro da alcuni anni dell’importante riconoscimento promosso da Legambiente e dalla rivista La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore composto da esponenti di diverse associazioni casalesi.
Il Premio, fin dalla sua istituzione, punta a valorizzare persone impegnate per il benessere della comunità, la diffusione del messaggio ambientale, l’innovazione d’impresa, la salvaguardia del territorio e dal 2012 è intitolato a Luisa Minazzi, morta nel 2010 di mesotelioma a soli 57 anni, dopo una vita spesa in trincea a difesa dell’ambiente come direttrice didattica, attivista e amministratrice comunale.
In realtà, da sempre, per gli organizzatori del Premio, tutti i finalisti selezionati sulla base delle segnalazioni inviate dalla Giuria preliminare sono considerati vincitori. Le loro storie, così diverse ma accomunate dalla volontà di fare la differenza, sono state protagoniste anche del Festival della Virtù Civica, articolato su diversi eventi e incontri che si sono svolti nei giorni precedenti la premiazione.
Premio Luisa Minazzi: entro domenica 28 vota l’Ambientalista dell’Anno tra gli otto finalisti
Grazie a tutti nel ricordo di Luisa e a chi puntualmente ci informa su avvenimenti e fatti del territorio. GRAZIE