WHO: chi sono? Silvana Mossano, nata a Casale Monferrato il 13 agosto 1957

WHAT: che cosa faccio? Scrivo. In quarant’anni ho scritto migliaia di articoli, per mestiere. In molti anni, e non ho intenzione di smettere, scrivo storie e romanzi, per passione. Leggo: Georges Simenon è il mio preferito in assoluto. Cucino: sempre per amore. Canto: perché mi diverto un mondo. E amo tanto: perché è il senso più sorprendente e autentico dell’esistenza.

WHY: perché lo faccio? Ho scritto soprattutto articoli di cronaca nera e giudiziaria: è stato un modo meraviglioso di conoscere la gente e il mondo. E narro storie perché è una delle fatiche più entusiasmanti ed estenuanti che io conosca. Cucino insalate, biscotti, torte e altri “paciòc” perché è bello donare le mie mani e il mio cuore. Canto perché… mi piace e bon.

WHERE: dove vivo? A Casale Monferrato.

WHEN: quando? Anzi: da quando? Faccio il mestiere di giornalista da maggio 1980: ho iniziato al bisettimanale Il Monferrato, ho proseguito al settimanale La vita casalese. Ho lavorato a La Stampa da marzo 1989 a maggio 2020. In tutto, quarant’anni di articoli, cominciando a muovere le dita sulla “Olivetti Lettera 32”. Scrivo racconti e romanzi (se ritrovo la voglia) da una ventina d’anni. Cucino da quando ne avevo 11 o 12; i miei genitori mi regalarono a Natale “Il ricettario della felicità”: cominciai con una crostata. Canto da quando di anni ne avevo 2 e la signorina Fenisia, all’asilo di Santa Teresa, mi mandò (anche a recitare) sul palcoscenico del più meraviglioso e immenso teatro che io abbia mai visto (ora è stato smontato e spedito nella missione del Benin). Continuo a cantare, anzi: continuiamo. Sergio&Silvana, noi siamo un “due”. Musica, canzoni e parole per raccontare schegge di vita, scambiando sguardi e passione con chi ci ascolta: la condivisione è uno stupefacente miracolo terreno. E lì, su un palcoscenico qualsiasi, con le luci addosso e le ombre sedute di fronte, il cuore scoppia di emozione come fossimo, ogni volta, al Madison Square Garden di New York.
“Canta canta, spensieratamente, canta canta, in mezzo a tanta gente…”.