SERGIO SALVI
“Riccardino”- autore Andrea Camilleri, Sellerio editrice, Palermo, 2020, pp. 276
Libro di Silvana, assidua lettrice delle opere di Camilleri
In una frase: il cuore del libro è il rapporto tra l’autore e il suo personaggio.
Gli appassionati di Camilleri avranno certamente già acquistato il volume (che contiene due versioni dello stesso romanzo, la prima stesura del 2005 e quella definitiva del 2016, terminata dallo scrittore tre anni prima della sua morte); sono incuriosito da questo Autore, spesso l’ho ammirato, senza esserne del tutto ammaliato.
Sapere che quest’opera, pubblicata postuma, sarebbe stata quella della “fine” del commissario Montalbano ha tolto un po’ della magia della scoperta, così importante per chi è appassionato di letture, insomma mi aspettavo qualcosa di eclatante già dalla prima pagina: qualche sorpresa c’è comunque stata.
La trovata letteraria dell’intervento diretto dell’autore, in varie fasi della narrazione, a discutere con il suo personaggio le ipotesi investigative e le possibili conseguenze delle indagini, non è un’invenzione; l’originalità sta piuttosto nell’esito della serie di scaramucce verbali tra Andrea Camilleri e Salvo Montalbano: ad averla vinta, alla fine, pare sia proprio il commissario.
La trama del romanzo: quattro amici che più amici non si può, uno di loro viene ucciso, apparentemente un’esecuzione, gli altri tre ne sono testimoni, man mano si scopre che l’amicizia per la pelle non era vissuta da tutti allo stesso modo, altro che i moschettieri! Di più: uno dei quattro è nipote del vescovo di Montelusa, già insegnante di religione del bel quartetto, e il prelato interviene per tutelare il congiunto (il passo della visita in vescovado di Montalbano è godibilissimo). L’indagine è complessa e questa volta gli equivoci e le incomprensioni sono più numerose del solito (mi riferisco alla decina di “Montalbani”) che ho letto.
Andrea Camilleri terminò la prima stesura di “Riccardino” nel 2005, con la revisione del 2016 lasciò intatta la trama e intervenne sulla scrittura; la distanza temporale di quasi 15 anni dalla prima ambientazione della vicenda si fa un po’ sentire, tuttavia in questo capitolo finale della saga di Montalbano i riferimenti al mondo reale restano in sottofondo e non influiscono sull’obbiettivo cruciale del libro, che viene indubbiamente centrato.
Finale: a chi non avesse ancora letto nulla di Camilleri sconsiglierei di iniziare con “Riccardino”. Si tratta di un romanzo/evento che merita comunque attenzione, molto utile a chi fosse interessato a scandagliare la strana relazione tra Autore e personaggio, specialmente in un caso, come quello del commissario Montalbano, di straordinaria popolarità extra letteraria ottenuta, soprattutto grazie alla serie televisiva, dal personaggio di fantasia.